sabato 2 settembre 2017

Come diagnosticare meningite subito: nuovo test Lamp

Fonte - ANSA - Come diagnosticare la meningite subito, il risultato verrà fornito in un'ora, grazie ad un nuovo test, Lamp, che permette risultati incredibilmente rapidi. 


Diagnosticare la meningite in un'ora soltanto è diventato realtà, grazie ad un nuovo test che permette di elaborare risultati immeditati:

Come diagnosticare meningite subito: nuovo test Lamp
Come diagnosticare meningite subito: nuovo test Lamp
si tratta di una novità che permette in tempi rapidi i risultati rispetto a quanto attualmente si riesce da avere in due giorni!
A sviluppare questo nuovo test sono stati i ricercatori della Queen's University Belfast i cui risultati verranno messi in pratica nella clinica stessa in cui è avvenuta la sperimentazione.
Queen's University Belfast
Queen's University Belfast
Il periodo di prova si protrarrà per due anni, e si chiamerà Lamp, acronimo di Loop Mediated Isothermal Amplification, e consisterà nel prelevare con un semplice bastoncino un campione di saliva dalla bocca del paziente:
Avere una diagnosi rapida può volere significare mettere in atto terapie opportune per impedire l'avanzamento dell'infezione di meningite, altrimenti in grado di diventare letale in poche ore!
Per quel che concerne gli antibiotici da assumere, ad oggi i medici fanno riferimento alla loro esperienza sul campo, ma ciò non garantisce un effettivo rischio di sbagliare prodotto che potrebbe risultare innoquo o meno per determinati pazienti:
dalle statistiche che sono state fatte, sono il 50% i bambini e gli adulti che sono curati per sospetta setticemia da meningococco, mentre solo un terzo era stato infettato realmente, contro i due terzi che vengono trattai con un antibiotico molto forte inutilmente.
I medici irlandesi che hanno preso parte alla ricerca dello svilppo di Lamp, proseguiranno ad usare gli antibiotici e si serviranno del test per verificare rapidamente se i loro sospetti clinici sono esatti.
"Sappiamo già che scientificamente il test è efficace - spiega Tom Waterfield, coordinatore dello studio - ma abbiamo bisogno di dati per confermare che è pratico per i medici usarlo prima di decidere la terapia".
Fonte: ANSA

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